Israele-Gaza, le news. Netanyahu: “Sánchez minaccia genocida a Israele. Non ci sarà Stato Palestina”

Israele-Gaza, le news. Netanyahu: “Sánchez minaccia genocida a Israele. Non ci sarà Stato Palestina”

“Il primo ministro spagnolo Sánchez ha dichiarato che la Spagna non può fermare la battaglia di Israele contro i terroristi di Hamas perché ‘la Spagna non possiede armi nucleari’. Questa è una minaccia genocida palese contro l’unico Stato ebraico al mondo”. Lo scrive su X il premier israeliano Benjamin Netanyahu. E poi dichiara: “Non ci sarà mai uno Stato palestinese”.

Il Parlamento Europeo ha approvato a maggioranza, per la prima volta dall’inizio della guerra scatenata da Israele come rappresaglia ai massacri perpetrati da Hamas il 7 ottobre 2023, una risoluzione sulla materia, presentata dai gruppi S&D, Verdi e Renew. Il titolo della risoluzione è “Gaza al limite: l’azione dell’Ue per combattere la carestia, l’urgente necessità di liberare gli ostaggi e procedere verso una soluzione a due Stati”. Il testo è passato a Strasburgo con 305 voti favorevoli, 151 contrari e 122 astenuti

Punti chiave

Israele a Onu: “Il Qatar smetta di aiutare Hamas”

Dopo l’intervento del premier e ministro degli esteri del Qatar Mohammed Abdulrahman bin Al-Thani, il rappresentante israeliano all’Onu ha precisato che “la battaglia è con Hamas e non con il Qatar”, ma anche chiesto allo sceicco di prendere una decisione su Hamas. “Gli attacchi riguardano Gaza – ha aggiunto l’ambasciatore Danny Danon – non lo Stato del Qatar. Israele continuerà a prendere precauzioni per proteggere vite innocenti. Questa è la differenza tra noi e coloro che glorificano il massacro. Come Caino nella Bibbia fu marchiato per l’omicidio del fratello, così i leader di Hamas sono marchiati per i loro crimini. Non importa dove si nascondano, che sia nei tunnel a Gaza o in un hotel di lusso all’estero. Il marchio di Caino è su di loro. Per troppo tempo i leader di Hamas sono stati protetti”. Il rappresentante israeliano ha chiesto al premier qatarino di decidere: “Per troppo tempo – ha detto – il Qatar ha ospitato terroristi, offrendo ai leader di Hamas rifugio e hotel di lusso mentre orchestravano massacri e attacchi terroristici. La storia non sarà benevola con gli complici. O il Qatar condanna Hamas, espelle Hamas e porta Hamas davanti alla giustizia, oppure lo farà Israele”

Qatar a Onu: “Israele assetato di sangue ha superato ogni limite”

Il ministro degli Esteri del Qatar, lo sceicco Mohammed Abdulrahman bin Al-Thani, nel suo intervento al Consiglio di sicurezza dell’Onu, convocato per discutere dell’attacco israeliano ad Hamas a Doha, ha accusato Israele di essere guidato da “estremisti assetati di sangue”. “Il Qatar – ha aggiunto – sta facendo instancabili sforzi per salvare vite umane, e questo attacco mette la comunità internazionale davanti a una prova”. “Israele – ha aggiunto – guidato da estremisti assetati di sangue, ha superato ogni confine, ogni limite di comportamento, non solo tra Stati, ma tra individui. Non siamo in grado di provvedere cosa possa fare Israele”. “Come possiamo ospitare rappresentanti israeliani – ha chiesto – quando hanno commesso questo attacco? Avete mai sentito parlare di uno Stato che attacca in questo modo un mediatore?”

Cina a Onu, “Israele ha agito in malafede”

Il rappresentante della Cina, nel suo intervento al Consiglio di sicurezza dell’Onu, ha accusato Israele di aver agito in “malafede”, quando ha attaccato Hamas in Qatar nel mezzo dei negoziati. “Il 7 settembre – ha ricordato l’ambasciatore cinese – gli Stati Uniti hanno presentato una nuova proposta di cessate il fuoco e hanno affermato che Israele lo aveva accettato. Ma due giorni dopo una delegazione di Hamas che stava discutendo la proposta è stata attaccata da Israele”. “Un simile atto di malafede – ha aggiunto – di irresponsabilità e di deliberato sabotaggio dei negoziati è davvero spregevole”.

Attacco Qatar,Netanyahu sapeva conseguenze per i negoziati

Benjamin Netanyahu è stato avvertito in anticipo dai funzionari della sicurezza che un attacco ai leader di Hamas in Qatar avrebbe danneggiato i negoziati sugli ostaggi, ma ha deciso comunque di dare l’ok all’operazione. Lo riferiscono i media israeliani. A Netanyahu – spiega Channel 13 – è stato detto che il tempismo per un tale attacco sarebbe stato particolarmente dannoso, poichè Hamas era in procinto di deliberare una proposta di accordo sugli ostaggi sostenuta da Israele, e che valeva la pena dare una possibilità allo sforzo. Tuttavia – ha affermato un alto funzionario israeliano – Netanyahu “ha scelto di non accettare la posizione del 90% delle raccomandazioni dell’establishment della sicurezza, tra cui il capo di stato maggiore dell’IDF, il capo del Consiglio di sicurezza nazionale e il capo del Mossad”. Una fonte che ha familiarità con i negoziati ha inoltre detto al Times of Israel che i negoziati sugli ostaggi sono stati congelati dopo l’attacco.

Guterres parla con l’emiro del Qatar, ‘Solidarietà dopo i raid’

Il Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha parlato oggi al telefono con l’emiro del Qatar, Sceicco Tamim bin Hamad Al Thani. Nella conversazione Guterres ha espresso solidarietà con il Qatar dopo l’attacco di Israele a Doha. Lo ha reso noto il portavoce dell’Onu Stephane Dujarric.

Onu, attacco di Israele a Doha ha scioccato il mondo

I raid di Israele a Doha “hanno scioccato il mondo in una allarmante escalation”, specialmente perchè i bersagli erano riuniti per discutere l’ultima proposta Usa per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza. Lo ha detto la sottosegretario generale dell’Onu Rosemary DiCarlo facendo appello a tutte le parti “per la massima moderazione e un ritorno alla diplomazia”. Di Carlo ha parlato all’inizio del Consiglio di Sicurezza dedicato agli attacchi di Israele in Qatar. “La sovranità e l’integrità territoriale di qualsiasi paese – incluso il Qatar – devono essere rispettati”, ha aggiunto la DiCarlo. Poco prima della riunione, il Consiglio di Sicurezza aveva condannato i raid senza nominare Israele. Partecipano alla riunione di oggi, i rappresentanti di Israele e del Qatar.

Il consiglio di sicurezza dell’Onu condanna raid in Qatar

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite condanna gli attacchi al Qatar, senza nominare Israele. Lo si legge in una dichiarazione dell’organismo.

Madrid, ‘false e calunniose le accuse di Netanyahu’

Il governo spagnolo ha definito oggi “falsi e calunniosi” i commenti postati su X dall’ufficio del primo ministro di Israele, Benyamin Netanyahu, nei confronti della Spagna, e sottolinea che “il popolo spagnolo è amico del popolo di Israele e del popolo di Palestina”. Lo riferisce il ministero degli Esteri di Madrid. “La Spagna rifiuta ogni forma di antisemitismo” e “con la stessa determinazione chiede il cessate il fuoco immediato della violenza senza fine a Gaza, l’entrata immediata degli aiuti umanitari bloccati attualmente da Israele e il rispetto dei diritti umani più elementari della popolazione palestinese”, aggiunge.

Eurovision: Irlanda minaccia boicottaggio se partecipa Israele

L’Eurovision Song Contest 2026 sta già suscitando polemiche. L’emittente pubblica irlandese RTE’ ha annunciato che se qualora dovesse partecipare Israele, si rifiuterà di partecipare. La dichiarazione fa seguito a una riunione di luglio dell’Assemblea generale dell’Unione europea di radiodiffusione (EBU), in cui diversi Stati membri hanno sollevato preoccupazioni sulla partecipazione di Israele alla guerra in corso a Gaza.

Netanyahu approva espansione insediamenti E1 in Cisgiordania

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha firmato il piano E1, che prevede l’espansione degli insediamenti costruiti su terreni della Cisgiordania occupata e nei pressi di Gerusalemme Est. Lo riporta Al Jazeera, secondo cui l’obiettivo del piano è isolare Gerusalemme Est dai territori circostanti, interrompere la continuità geografica e demografica tra nord e sud della Cisgiordania e compromettere la possibilità di istituire uno Stato palestinese con Gerusalemme Est come capitale. Durante una visita all’insediamento di Maale Adumim, dove verranno aggiunti migliaia di nuovi alloggi, Netanyahu ha dichiarato che “non ci sarà uno Stato palestinese”. Il progetto prevede circa 3.500 appartamenti accanto all’insediamento esistente, suscitando preoccupazioni da parte dei gruppi per i diritti umani, che temono lo sfratto e lo sfollamento di comunità palestinesi, compresi i beduini.

Netanyahu promette: “Non ci sarà alcun Stato palestinese”

In Cisgiordania non ci sarà alcuno Stato palestinese. Lo ha affermato ancora una volta il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, parlando a una cerimonia di firma per un importante progetto di insediamento nella Cisgiordania occupata. “Manterremo la nostra promessa: non ci sarà alcuno Stato palestinese. Questo posto ci appartiene”, ha detto Netanyahu durante l’evento a Maale Adumim, un insediamento israeliano appena a est di Gerusalemme

Netanyahu risponde a Sánchez: “Palese minaccia genocida contro l’unico Stato ebraico al mondo”

L’Ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu ha reagito con durezza – attraverso un post su X – alle parole di Pedro Sánchez: “Ha detto che la Spagna non può fermare la battaglia di Israele contro i terroristi di Hamas perché ‘la Spagna non ha armi nucleari’. Si tratta di una palese minaccia genocida contro l’unico Stato ebraico al mondo. A quanto pare, l’Inquisizione spagnola, l’espulsione degli ebrei dalla Spagna e lo sterminio sistematico degli ebrei durante l’Olocausto non sono sufficienti per Sánchez. Incredibile”. La polemica nasce dal fatto che, tre giorni fa, Sánchez aveva annunciato le nove misure predisposte dal suo governo per “fermare il genocidio a Gaza” e, in quel contesto, aveva osservato: “La Spagna, come sapete, non ha bombe nucleari, né portaerei o grandi riserve di petrolio, da soli non possiamo fermare l’offensiva israeliana. Ma questo non significa che smetteremo di provarci. Perché ci sono cause per cui vale la pena lottare, anche se non è solo nelle nostre mani vincerle”

Media, almeno 43 morti oggi a Gaza in attacchi di Israele

Almeno 43 palestinesi sono stati uccisi oggi negli attacchi israeliani in tutta la Striscia di Gaza dall’alba, di cui 31 a Gaza City. Lo hanno riferito fonti mediche ad Al Jazeera. L’esercito israeliano sta intensificando gli attacchi nel più grande centro urbano della Striscia. Tra le persone uccise oggi a Gaza ce ne sono almeno 15 che erano alla ricerca di aiuti.

Israele: arrestati 4 ultraortodossi renitenti a leva

Quattro ultraortodossi renitenti alla leva sono stati arrestati all’aeroporto Ben Gurion a Tel Aviv, mentre tentavano di prendere un aereo per partecipare al pellegrinaggio annuale di Rosh Hashanah nella città ucraina di Uman. Lo ha riferito Channel 12, precisando che negli ultimi giorni ne sono stati fermati in tutto sette.

Gli arresti hanno suscitato la rabbia della fazione estremista ultraortodossa di Gerusalemme che è scesa in strada per protestare contro la leva militare, bloccando l’autostrada 4 a Bnei Brak.
Di recente, i leader politici haredi hanno fatto pressioni sul premier israeliano Benjamin Netanyahu e sui vertici militari affinchè consentissero agli studenti delle yeshivot renitenti alla leva di partecipare durante Rosh Hashanah, il capodanno ebraico che quest’anno cade il 23 e 24 settembre, al pellegrinaggio annuale a Uman sulla tomba del rabbino Nachman di Bratslav.

Hamas diffonde foto del funerale, ci sono Hamdan e al Rishq

Hamas ha diffuso le foto del funerale delle vittime dell’attacco israeliano di martedì a Doha: nelle immagini pubblicate si vedono prendere parte alle esequie solo due alti funzionari dell’organizzazione, Osama Hamdan e Izzat al Rishq. Quest’ultimo era tra gli obiettivi del raid dell’Idf. Non compare nelle immagini invece Khalil al Hayya, indicato ieri dal presidente israeliano Isaac Herzog come l’obiettivo principale dello strike a Doha “perché ostacolava l’accordo di tregua e rilascio degli ostaggi”. Su Hamdan non ci sono informazioni che chiariscano se fosse alla riunione di Hamas di martedì nella capitale del Qatar.

(afp)

Unicef, “A Gaza City malnutrito un bambino su cinque”

In seguito alla limitata ripresa dell’ingresso di merci commerciali nella Striscia di Gaza, sono disponibili più prodotti alimentari in vendita nei mercati e i prezzi stanno gradualmente diminuendo rispetto ai livelli estremi. Tuttavia, molti beni essenziali rimangono non disponibili o non accessibili, soprattutto per le famiglie più vulnerabili. L’UNICEF sottolinea l’urgente necessità di aumentare le quantità di aiuti alimentari e di migliorare drasticamente la consegna, la distribuzione e l’accessibilità, nonché di forniture nutrizionali, ripari, carburante, gas da cucina e mezzi di produzione alimentare. È fondamentale sostenere il ripristino del sistema sanitario, mantenere e riattivare i servizi sanitari essenziali, compresa l’assistenza sanitaria di base, e garantire una consegna prolungata di forniture sanitarie all’interno e attraverso Gaza. Il ripristino dei flussi commerciali su scala, dei sistemi di mercato, dei servizi essenziali e della produzione alimentare locale è fondamentale per evitare gli esiti peggiori della carestia.

L‘Unicef chiede a tutte le parti di ripristinare il cessate il fuoco e di rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale. I civili e le infrastrutture cruciali su cui fanno affidamento – tra cui ospedali, rifugi, centri di nutrizione e sistemi idrici – devono sempre essere protetti in conformità con il diritto internazionale umanitario. I civili, comprese le famiglie sottoposte a ordini di evacuazione, devono essere protetti e autorizzati a muoversi liberamente verso la sicurezza, mai sfollati con la forza. Israele deve consentire l’ingresso rapido e senza ostacoli di un numero sufficiente di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e garantire al personale umanitario un accesso sicuro, continuo e costante per fornire assistenza salvavita ovunque sia necessaria. L’UNICEF chiede inoltre ad Hamas e agli altri gruppi armati di rilasciare immediatamente tutti gli ostaggi rimasti.

Parolin, “Israele non si ferma nonostante i tanti appelli”

La parrocchia di Gaza con il parroco padre Gabriel Romanelli ha postato un video nel quale parla di una esplosione fortissima vicino alla parrocchia. “Purtroppo Israele non si ferma nonostante i tanti appelli rivolti da chiesa cattolica e dal patriarca di Gerusalemme”, ha sottolineato il segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin. Riferendosi alla popolazione di Gaza e a quanti con padre Romanelli prestano assistenza, il porporato, ai margini di un evento in Vaticano, ha aggiunto: “Anche loro dimostrano una capacità di resistenza veramente ammirevole”.

Media: “Due alti funzionari di Hamas avvistati ai funerali di Doha”

Due alti funzionari di Hamas, Osama Hamdan e Izzat al-Rishq sono stati avvistati al funerale a Doha dei cinque membri di Hamas e dell’ufficiale di sicurezza del Qatar uccisi durante il raid israeliano. Lo riferisce il Times of Israel, mostrando foto pubblicate da Hamas

Israele denuncia: “Le nostre aziende escluse dal Dubai Airshow”

Le aziende israeliane del settore della difesa saranno escluse dal Dubai Airshow di quest’anno. Lo ha confermato una portavoce del ministero della Difesa israeliano. Il Dubai Airshow, in programma a novembre, è una delle fiere aerospaziali più grandi e importanti al mondo. Si tiene ogni due anni presso l’aeroporto internazionale di Dubai. La decisione di escludere le aziende israeliane segue il raid condotto martedì da Israele contro la leadership di Hamas riunita in Qatar. Gli attacchi hanno suscitato una diffusa indignazione in tutto il mondo arabo. Secondo la portavoce, tuttavia, gli organizzatori avrebbero comunicato la loro scelta alle aziende israeliane prima dell’attacco

Fonti Beirut: “A sud del Litani Hezbollah ha reso le armi”

A sud del fiume Litani, Hezbollah ha consegnato le sue armi, in conformità con l’accordo di cessate il fuoco. Lo hanno riferito fonti del governo libanese all’emittente saudita Al-Hadath. Sul disarmo del movimento sciita filo-iraniano, l’esecutivo di Beirut sta subendo forti pressioni da parte di Usa e Israele. La settimana scorsa ha accolto un piano dell’esercito per attuarlo, nonostante l’opposizione dei ministri sciiti, compresi quelli di Hezbollah e di Amal. Ieri il leader del movimento Naim Qassem ha rivendicato un ruolo centrale per la stabilità del Paese e la sua sovranità, esortando a “espellere Israele dal territorio, porre fine al clientelismo arabo-americano e ricostruire le istituzioni statali”

Hamas, obiettivo raid Israele è fermare negoziati Gaza

Con l’attacco a Doha, mentre era in corso una riunione della dirigenza di Hamas per discutere la proposta di cessate il fuoco a Gaza, Israele “ha preso di mira l’intero processo negoziale”. E’ quanto ha affermato uno dei più alti esponenti del gruppo militante islamista durante una conferenza stampa nella capitale qatarina. Con questo raid, il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il suo governo ha dimostrato che “sono gli unici responsabili dell’ostacolo ai negoziati”.

Media, Netanyahu convoca riunione su ’emigrazione’ da Gaza

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha convocato una riunione ristretta di alto livello “sull’emigrazione volontaria” dei palestinesi dalla Striscia di Gaza. Lo ha riferito una fonte informata al Times of Israele. Secondo da Channel 13 nell’incontro si sta discutendo un piano per consentire agli abitanti di Gaza di lasciare l’enclave a partire dal mese prossimo, via aerea e via mare. L’ufficio del Primo Ministro non ha risposto alla richiesta di commento.

Sirene drone ad aeroporto Ramon; Idf, “incidente concluso”

Le sirene di allarme droni sono risuonate a Bèer Ora, vicino all’aeroporto di Ramon, e a Eilat, nel sud di Israele. Le forze armate israeliane hanno confermato che “è stato identificato un bersaglio aereo sospetto”, precisando che “l’incidente si è concluso”. Domenica scorsa un drone lanciato dai ribelli yemeniti filo-iraniani Houthi ha colpito lo scalo, facendo danni e ferendo una persona.

Emiro Qatar ai funerali 5 membri Hamas uccisi in raid Doha

L’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani, si è recato ai funerali dei cinque membri di Hamas uccisi nell’attacco israeliano di martedì a Doha. Le vittime sono Jihad Labad, alla guida dell’ufficio del capo di Hamas Khalil al-Hayya, il figlio di Khalil, Himam al-Hayya, e altri tre descritti come “associati” Abdallah Abd al-Wahid, Muamen Hassouna e Ahmad Abd al-Malek. Finora non sono stati pubblicati filmati che mostrino alti funzionari di Hamas al funerale.

Qatar, nessuna intenzione di rivedere partnership di sicurezza con Usa

Il Qatar non ha nessuna intenzione di rivedere la partnership di sicurezza con gli Stati Uniti dopo il raid israeliano su Doha, né di cercare alleati alternativi. Lo si legge in una nota diffusa dall’ufficio stampa delle autorità di Doha, che definisce “completamente falsa” la notizia pubblicata da Axios in merito. Al contrario, Doha ha affermato che il suo rapporto con Washington in materia di sicurezza e difesa è “più forte che mai e continua a crescere”. Citando un ex funzionario americano, Axios ha scritto che il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdul Rahman al-Thani ha detto ai funzionari di Washington di considerare il raid israeliano su Doha come “un tradimento” da parte di Israele e degli Stati Uniti. Una fonte diretta ha poi detto ad Axios che Al-Thani avrebbe comunicato all’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff che il Qatar avrebbe condotto una valutazione approfondita della sua partnership di sicurezza con gli Stati Uniti “e forse troverà altri partner” che possano sostenere la sua sicurezza se necessario.

Idf, abbattuto drone lanciato da Houthi

Un drone lanciato dagli Houthi nello Yemen verso Israele è stato intercettato poco fa dall’aeronautica militare israeliana. Lo afferma l’Idf. Nessuna sirena ha suonato, “secondo il protocollo”, aggiunge l’esercito.

Maggioranza e opposizioni divise all’Europarlamento su Gaza

Maggioranza e opposizioni spaccate nel voto sul testo finale della risoluzione dell’Eurocamera su Gaza. Gli alleati di governo hanno votato in tre modi diversi: favorevole alla risoluzione Forza Italia, astenuta Fratelli d’Italia, contraria la Lega. Ma anche il campo largo è finito per dividersi sulla risoluzione, complice, soprattutto l’eliminazione della parola genocidio dal testo finale. Il Pd ha votato a favore della risoluzione, contrario il Movimento Cinque Stelle. Leoluca Orlando, unico dei Verdi italiani presente al voto, ha votato anche lui no. Sul fronte Sinistra Italiana dai tabulati risulta astenuta Ilaria Salis.

Il Parlamento europeo chiede di valutare il riconoscimento della Palestina

Il Parlamento Europeo ha approvato a maggioranza, per la prima volta dall’inizio della guerra scatenata da Israele come rappresaglia ai massacri perpetrati da Hamas il 7 ottobre 2023, una risoluzione sulla materia, presentata dai gruppi S&D, Verdi e Renew. Il titolo della risoluzione è “Gaza al limite: l’azione dell’Ue per combattere la carestia, l’urgente necessità di liberare gli ostaggi e procedere verso una soluzione a due Stati”. Il testo è passato a Strasburgo con 305 voti favorevoli, 151 contrari e 122 astenuti. Tra l’altro nella risoluzione il Parlamento “invita gli Stati membri a valutare la possibilità di riconoscere lo Stato di Palestina, nell’intento di realizzare la soluzione dei due Stati”.

(reuters)

L’Eurocamera approva una risoluzione comune su Gaza

L’Eurocamera ha approvato, con 305 voti a favore, 151 contrari e 122 astenuti, una risoluzione comune presentata da Verdi, Socialisti e Liberali sulla crisi umanitaria a Gaza. Si tratta della prima volta che una risoluzione di maggioranza sulla crisi umanitaria in corso nella Striscia viene approvata con voto in aula da oltre un anno. Il voto sul testo finale è arrivato dopo una lunga pausa chiesta dagli eurodeputati per valutare il risultato dello scrutinio sugli emendamenti.

Tajani: inaccettabile chiamarmi influencer prezzolato di Israele

“E’ inaccettabile”, è “una accusa molto grave quella di essere un influencer prezzolato da Israele”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante l’informativa alla Camera dicendo che “nessuno può permettersi di infangare il mio onore e la mia dignità”.

Idf, 5 divisioni esercito pronte all’offensiva a Gaza City

Cinque divisioni dell’Idf, composte da decine di migliaia di soldati, sono pronte a partecipare alla prossima offensiva a Gaza City. Lo afferma l’esercito israeliano, ripreso dal Times of Israel, annunciando che la 36/ma divisione è stata ritirata da Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza, dopo diversi mesi di operazioni contro Hamas, e ora si sta preparando per l’imminente offensiva di Gaza City.

(reuters)

Al Jazeera: già 35 morti stamattina a Gaza

E’ di 13 morti il bilancio degli attacchi israeliani di oggi a Gaza. Lo riferisce Al Jazeera, citando fonti locali.

Le forze dell’Anp fermano Samir Halila: si era proposto come governatore della Striscia

Le forze di sicurezza dell’Autorità nazionale palestinese hanno arrestato l’uomo d’affari Samir Halila, che un mese fa si era proposto come governatore della Striscia di Gaza. Lo riporta il quotidiano arabo Asharq Al-Awsat citando fonti della sicurezza palestinese. Halila è stato fermato ieri in un ristorante di Ramallah al suo ritorno da un viaggio all’estero. Secondo la radio israeliana Kan, Halila era sotto osservazione da quando il suo nome è entrato nelle discussioni sul futuro del governo nella Striscia di Gaza.

Madrid: Hamas è un gruppo terrorista, nessun ruolo nel futuro di Gaza

“Il governo di Spagna è stato fra i primi governi al mondo a condannare un’organizzazione terrorista come Hamas. Abbiamo appoggiato il pacchetto di sanzioni ad Hamas dell’Unione Europea e dal primo momento abbiamo messo in chiaro che Hamas non ha alcun ruolo nel futuro di pace che vogliamo per i palestinesi e il Medio Oriente. Il nostro interlocutore per la pace è l’Autorità nazionale palestinese che sosteniamo. Per cui rifiutiamo ogni dichiarazione o insinuazione in senso contrario”. Lo ha detto il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, in risposta alle dichiarazioni di un portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, secondo cui le nuove misure adottate dal governo di Pedro Sánchez contro ‘il genocidio’ in Palestina “incoraggiano i terroristi” di Hamas, secondo quanto riportato dalla Reuters. Albares ha anche avvertito che “ciò che Spagna non farà è ridimensionare la denuncia e la condanna del massacro” a Gaza “a favore della pace e della sicurezza per tutti, incluso per il popolo di Israele”.

Idf, intercettato un missile lanciato dallo Yemen

L’esercito israeliano ha dichiarato di aver intercettato un missile lanciato dallo Yemen, da dove i ribelli Houthi lanciano regolarmente attacchi che descrivono come una risposta all’offensiva israeliana a Gaza. “Un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato dall’aeronautica militare israeliana”, ha dichiarato l’esercito israeliano su Telegram.

L’obiettivo dell’attacco a Doha: il fedelissimo di Sinwar


L’intervista all’analista a capo del Center for Middle East Studies dell’Università dell’Oklahoma


Il bombardamento israeliano in Qatar


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