Gaza, le ultime news. Hamas potrebbe rilasciare i 20 ostaggi vivi da oggi. L’Iran non va a Sharm
Hamas ha comunicato a Israele che potrebbe rilasciare i venti ostaggi ancora vivi già a partire da oggi, riferiscono fonti sentite dal quotidiano Usa Wall Street Journal. L’ufficio del premier Netanyahu ha detto che “Israele è pronto ad accoglierli fin da ora”. Decine di migliaia di palestinesi sfollati stanno tornando nei loro quartieri a Gaza, mentre la tregua tra Israele e Hamas entra nel suo terzo giorno. Gli israeliani hanno iniziato a spostare i detenuti palestinesi con lunghe condanne da scambiare con i 48 ostaggi che dovrebbero essere rilasciati da Hamas entro lunedì mattina. I presidenti egiziano Abdel Fattah al Sisi e statunitense Donald Trump presiederannodomani pomeriggio a Sharm el Sheikh un “vertice della pace”, al quale parteciperanno “leader di oltre venti Paesi”. Secondo quanto scrivono media arabi e israeliani, il vicepresidente palestinese Hussein Sheikh incontrerà domani in Giordania l’ex primo ministro britannico Tony Blair.
Punti chiave
Iran ha declinato invito per summit in Egitto
L’agenzia di stampa statale iraniana Irna afferma che il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha dichiarato domenica, durante una riunione del Consiglio dei Ministri, che l’Egitto aveva formalmente invitato il presidente iraniano a partecipare all’incontro dei leader mondiali nel paese arabo di lunedì.
Araghchi ha affermato che la Repubblica Islamica ha declinato l’invito, che l’Egitto ha poi rinnovato. Non è stato immediatamente chiaro se l’Iran, alleato di Hamas, abbia risposto a questo secondo invito.
Trump: “Rapporti con Netanyahu buoni, mi ha proposto per il Nobel”
I rapporti con Benjamin Netanyahu sono “buoni” e i disaccordi sono stati risolti rapidamente. “Mi ha proposto per il Nobel per la pace”. Lo ha detto Donald Trump a bordo dell’Air Force One, secondo quanto riportato dai media americani.
Croce Rossa smentisce di aver incontrato gli ostaggi a Gaza
La Croce Rossa smentisce le notizie secondo cui i suoi rappresentanti avrebbero già incontrato gli ostaggi nella Striscia di Gaza questa sera e riferito che alcuni di loro versano in gravi condizioni. “Siamo in costante contatto con tutte le parti coinvolte per preparare l’operazione di ritorno degli ostaggi”, afferma la Croce Rossa in una dichiarazione secondo quanto riferisce ‘The Times of Israel’. “Contrariamente a quanto riportato, non abbiamo ricevuto né trasmesso informazioni sulle condizioni di salute degli ostaggi”. I 20 ostaggi ancora in vita dovrebbero essere consegnati da Hamas alla Croce Rossa lunedì mattina presto e saranno poi portati alle truppe dell’Idf a Gaza per essere scortati fuori dalla Striscia.
Trump: “Gaza sembra un’area di demolizione, andrà tutto bene”
Gaza sembra un'”area di demolizione. Andrà tutto bene”. Lo ha detto Donald Trump a bordo dell’Air Force One, secondo quanto riportato dai media americani.
Trump: “Gaza? La guerra è finita”
“La guerra è finita”. Lo ha detto Donald Trump rispondendo a una domanda su gaza a bordo dell’Air Force One, secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg.
Trump: “Penso che il cessate il fuoco reggerà”
“Penso che il cessate il fuoco reggerà”. Lo ha detto Donald Trump parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg. Trump è diretto in Israele e in Egitto per la firma dell’accordo di pace fra Israele e Hamas.
Trump verso il Medio Oriente: “Applaudono tutti, è un onore”
Il viaggio in Medio Oriente sarà “speciale. Migliaia di persone in Israele e nei paesi arabi stanno applaudendo: tutti applaudono nello stesso momento e non è mai accaduto. Di solito applaude qualcuno e non altri. E’ la prima molto che tutti sono contenti. Sarà qualcosa che non è mai accaduto prima”, ha detto Trump.
Famiglie degli ostaggi, in diretta il rilascio dalle 3 di notte
Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv aprirà alle 4 del mattino (le 3 in Italia) in seguito al ritardo dell’orario previsto per il rilascio dei rapiti. Lo comunica il Forum delle famiglie degli ostaggi. In precedenza il Forum aveva reso noto che le trasmissioni in diretta dalla piazza sarebbero iniziate a Mezzanotte.
Trump: “Ieri in 500mila in Israele hanno applaudito l’accordo, c’è sostegno anche nel mondo arabo”
“Ieri 500.000 persone hanno partecipato a una manifestazione in Israele e hanno applaudito questo accordo. C’è sostegno anche nel mondo arabo”. Ad affermarlo è il presidente degli Stati Uniti Donald Trump parlando con i giornalisti prima di salire sull’Air Force One che lo porterà in Medio Oriente. “E’ qualcosa che non è mai successo in precedenza”, aggiunge Trump.
Trump lascia la Casa Bianca, in partenza per Tel Aviv
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha lasciato la Casa Bianca poco dopo le 16 ora locale. Il presidente, riferisce la ‘Cnn’, si sta recando alla Joint Base Andrews, dove partirà per Tel Aviv, in Israele
Funzionario militare: “Non tutti gli ostaggi morti verranno restituiti domani”
Un funzionario militare israeliano ha dichiarato alla stampa che non si prevede che tutte le salme degli ostaggi detenute da Hamas a Gaza vengano restituite a Israele nella giornata di domani, in coincidenza con la liberazione prevista dei prigionieri ancora vivi. “Sfortunatamente questo è qualcosa che prevediamo, che non tutti gli ostaggi caduti saranno restituiti domani”, ha dichiarato durante un briefing in tarda serata.
In precedenza, la portavoce dell’ufficio del premier Benjamin Netanyahu Shosh Bedrosian aveva affermato che verrà istituito un “organismo internazionale” per localizzare i resti dei prigionieri non restituiti come parte dello scambio di domani.
Harris: “Genocidio? deciderà la Corte, ma dovremmo essere onesti”
L’ex vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, ha dichiarato di non poter dire se Israele sia legalmente colpevole di genocidio a Gaza ma che la domanda dovrebbe essere posta data la quantità di morti civili nella Striscia. “È un termine legale su cui deciderà una corte”, ha detto all’emittente Msnbc, “ma vi dirò che quando si guarda al numero di bambini e al numero di civili innocenti che sono stati uccisi, il rifiuto di dare aiuti e supporto… dovremmo tutti fare un passo indietro e porci questa domanda ed essere onesti al riguardo”.
Trump in Medio Oriente con Rubio, Hegseth e il direttore Cia
Il segretario di Stato Marco Rubio, il capo del Pentagono Pete Hegseth, il direttore generale della Cia John Ratcliffe e il capo di stato maggiore aggiunto americano Dan Caine accompagneranno Donald Trump sul suo viaggio in Medio Oriente. Lo riporta Axios citando alcune fonti.
Fonte: “Al vertice in Egitto i Paesi mediatori firmeranno l’intesa”
I Paesi che hanno mediato l’accordo di cessate il fuoco a Gaza firmeranno un documento che sancisce l’intesa al vertice di Sharm el-Sheikh, in Egitto, che si svolgerà domani. Lo ha dichiarato una fonte diplomatica all’Afp. “I firmatari saranno i garanti – gli Stati Uniti d’America, l’Egitto, il Qatar e probabilmente la Turchia”, ha spiegato il diplomatico informato sulla cerimonia di firma. In precedenza il ministero degli esteri egiziano aveva dichiarato che si prevedeva la firma di un documento per porre fine alla guerra a Gaza.
Un funzionario diplomatico francese ha spiegato al Times of Israel che sono attesi circa 30 Paesi e diverse organizzazioni internazionali.
L’agenda del vertice si concentrerà su tre aree principali, ha spiegato: sicurezza, governance e questioni umanitarie. “L’elemento di sicurezza si concentrerà sulla creazione di una forza di stabilizzazione e sull’istituzione di una task force statunitense-qatariota-egiziana-turca per localizzare i corpi degli ostaggi”, mentre l’ambito di governance riguarderà la creazione di un “comitato palestinese per porre fine allo stato di guerra permanente e mirare a un completo ritiro delle forze armate israeliane dalla Striscia di Gaza”, nelle parole del diplomatico. Infine, sul fronte umanitario, è previsto che il presidente francese Emmanuel Macron spinga per una ricostruzione immediata a Gaza e un aumento della consegna degli aiuti.
Ex ostaggio Eli Sharabi invia a Trump una copia del suo libro sulla prigionia
L’ex ostaggio Eli Sharabi che è stato rapito durante il massacro del kibbutz BèEri il 7 ottobre 2023 ha inviato al presidente degli Stati Uniti Donald Trump una copia del suo libro ‘Hostage’ che è stato pubblicato in inglese la scorsa settimana dopo essere diventato un bestseller in Israele (in Italia il libro ‘L’Ostaggiò è stato pubblicato da Newton Compton Editori, ndr). Ad affermarlo in un post su ‘X’ è Alex Witkoff, figlio dell’inviato speciale di Trump Steve Witkoff.
Trump ha ricevuto il libro, dice Witkoff, insieme a una dedica di Sharabi: “Caro presidente Trump, grazie per aver assicurato il mio rilascio. Sarò per sempre ed eternamente grato. Le tue azioni mi hanno restituito la mia libertà, la mia vita”.
Tajani: “Condoglianze per i 3 diplomatici morti in Egitto”
Il ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani ha inviato questa sera un messaggio di condoglianze al Primo Ministro e Ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed Jassim al Thani, dopo il tragico incidente stradale in cui in Egitto, in trasferimento verso Sharm el Sheik, tre diplomatici qatarini sono rimasti uccisi e due feriti. Lo riferisce una nota della Farnesina.
Scrive Tajani: “Ho appreso con profondo rammarico la notizia dell’incidente stradale che in Egitto ha causato la morte di 3 diplomatici e il ferimento di altri due colleghi.
Desidero esprimere a nome del Governo italiano e mio personale le più sentite condoglianze e sincera vicinanza alle famiglie dei diplomatici e al Ministero degli Esteri dello Stato del Qatar. Vorrei anche rivolgere i più sentiti auguri di pronta guarigione ai due funzionari rimasti feriti, con l’auspicio che possano ristabilirsi al più presto”.
Tajani conclude il suo messaggio confermando che “l’Italia riconosce e apprezza il ruolo determinante che il Qatar ha svolto negli sforzi di mediazione per la cessazione delle ostilità nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi. Auspichiamo che gli ultimi sviluppi diplomatici, a cui avete dato un contributo fondamentale, possano aprire una nuova stagione di pace, stabilità e prosperità in tutto il Medio Oriente”.
Liberazione degli ostaggi avverrà domattina in due fasi
La liberazione degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza avverrà in due fasi: il primo gruppo è atteso alle 07:00 del mattino italiane, il secondo un’ora dopo. Lo riferiscono i media israeliani. Il trasferimento dei corpi degli ostaggi morti dovrebbe iniziare nel pomeriggio.
Media: “27 morti in scontri tra forze di Hamas e militanti a Gaza City”
Almeno 27 persone sono state uccise in feroci scontri tra le forze di Hamas e membri armati del clan Dughmush a Gaza City. Lo riporta la Bbc, evidenziando che si tratta di uno dei più violenti confronti interni dalla fine delle operazioni israeliane nella Striscia. “Uomini armati mascherati di Hamas hanno scambiato colpi di arma da fuoco con militanti vicino all’ospedale giordano nel sud di Gaza City”, scrive la testata, riportando la descrizione di un alto funzionario del ministero dell’Interno gestito da Hamas, secondo cui “le unità di sicurezza hanno circondato una milizia armata all’interno della città e si sono impegnate in pesanti combattimenti per arrestare i suoi membri”.
Il ministero ha dichiarato “che otto membri delle forze di sicurezza sono stati uccisi in quello che ha descritto come un assalto armato da parte di una milizia”. Fonti mediche locali hanno riferito che da ieri, quando sono iniziati gli scontri, 19 membri del clan Dughmush sono stati uccisi, insieme a otto combattenti di Hamas. Testimoni oculari hanno riferito alla Bbc che gli scontri sono scoppiati nel quartiere di Tel al-Hawa dopo che una forza di Hamas di oltre 300 combattenti si è mossa per prendere d’assalto un blocco residenziale dove gli uomini armati di Dughmush erano trincerati. I residenti hanno descritto scene di panico mentre decine di famiglie fuggivano dalle loro case sotto pesanti spari, molte di loro sfollate più volte durante la guerra. “Questa volta la gente non stava fuggendo dagli attacchi israeliani, stava scappando dalla loro stessa gente”, ha detto un residente.
La famiglia Dughmush, uno dei clan più importanti di Gaza, ha da tempo una relazione tesa con Hamas, e i suoi membri armati si sono scontrati con il gruppo in diverse occasioni in passato. Il ministero dell’Interno ha dichiarato che le sue forze sono sulla strada per ripristinare l’ordine, avvertendo che “qualsiasi attività armata al di fuori del quadro della resistenza” sarà affrontata con fermezza. Le due forze si sono accusate reciprocamente di aver innescato gli scontri: Hamas ha dichiarato che gli uomini armati di Dughmush hanno ucciso due dei suoi combattenti e ne hanno feriti altri cinque, spingendo il gruppo a lanciare un’operazione contro di loro, mentre una fonte del clan ha detto ai media locali che la milizia era arrivate in un edificio che un tempo fungeva da ospedale giordano, dove il clan si era rifugiata dopo che le loro case nel quartiere di al-Sabra erano state distrutte in un recente attacco israeliano. L’obiettivo di Hamas sarebbe stato quello di sfrattare Dughmush dall’edificio per stabilire una nuova base per le proprie forze.
Media: “Minacce di Egitto, Turchia, Qatar dietro il sì di Hamas”
Hamas ha accettato l’accordo di pace sotto pressione dell’Egitto, del Qatar e della Turchia che hanno detto al gruppo che sarebbe stato privato di ogni copertura politica e diplomatica in caso di rifiuto. Lo riporta il Wall Street Journal, sottolineando che Qatar e Turchia hanno minacciato di non ospitare più la leadership politica del gruppo. L’Egitto ha invece minacciato che avrebbe smesso di insistere affinché Hamas avesse voce nella governance del dopo guerra. Minacce che sono state sufficienti a convincere Hamas ad accettare il rilascio degli ostaggi e la prima fase dell’intesa. Forte dei migliori rapporti con la Turchia e i paesi del Golfo, Trump ha potuto fare leva affinché mettessero sotto pressione Hamas complice anche i crescenti timori di un allargamento del conflitto dopo il raid israeliano in Qatar.
Iran, Araghchi deve decidere se andare al vertice in Egitto
L’Iran, sostenitore della fazione palestinese Hamas, ha annunciato di aver ricevuto un invito al vertice di pace per Gaza, previsto domani in Egitto, senza specificare se parteciperà o meno. Lo riferisce l’agenzia stampa ufficiale Irna. Durante una riunione di governo, fa sapere Irna, “il ministro degli Esteri Abbas Araghchi ha presentato un invito ufficiale dall’Egitto al presidente iraniano per partecipare al vertice di Sharm el-Sheikh”. “Il presidente (Massoud Pezeshkian) ha declinato l’invito e l’invito è stato indirizzato al Ministro degli Esteri”, ha aggiunto l’Irna, lasciando intendere che Araghchi debba ora prendere una decisione.
Media: “Influencer di Gaza ucciso in scontri tra Hamas e milizie”
Media a Gaza riferiscono che Saleh al-Jafarawi, un noto influencer della Striscia, è stato ucciso durante gli scontri armati tra Hamas e le milizie a Gaza City. I filmati che circolano online mostrano il suo corpo. Lo scrive Times of Israel. Secondo le fonti, al-Jafarawi è stato ucciso dalle milizie mentre copriva l’episodio. Al-Jafarawi è salito alla ribalta durante la guerra per via dei video da lui girati diventati virali, con centinaia di migliaia di follower sui social media. Ha attirato l’attenzione per la prima volta con un video registrato il 7 ottobre 2023, in cui elogiava i lanci di missili di Hamas. Durante la guerra si era anche filmato mentre reagiva terrorizzato e in lacrime ai raid aerei israeliani. E’ stato tuttavia anche accusato sui social media di aver intascato milioni di dollari raccolti come donazioni per i residenti di Gaza.
Teheran: “Invitati al vertice in Egitto”
Teheran ha confermato di aver ricevuto un invito ufficiale dal Cairo per partecipare al vertice su Gaza che si svolgerà domani a Sharm El-Sheikh. Lo riferiscono i media statali, senza indicare se un rappresentante delle istituzioni iraniane parteciperà all’evento co-presieduto dal presidente Usa Donald Trump e l’omologo egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Durante una riunione di gabinetto, il ministro degli Esteri Abbas Araghchi ha informato il governo sull’invito dell’Egitto al presidente Masoud Pezeshkian, “il successivo rifiuto dell’Iran e un successivo invito esteso al ministro degli esteri”, ha riferito l’agenzia di stampa statale Irna, senza rivelare se Araghchi parteciperà.
Netanyahu: “Enormi vittorie ma lotta non è finita”
Israele ha riportato “enormi vittorie” nella guerra di Gaza ma “la lotta non è finita” e “certi” nemici progettano ancora nuovi attacchi. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in un messaggio registrato e diffuso alla vigilia della liberazione degli ostaggi.
Capo Idf: “Tra poche ore saremo un popolo riunito”
“L’Idf sta ora lanciando l’Operazione ‘Returning Home’ per riportare i nostri ostaggi dalla prigionia di Hamas. Tra poche ore saremo tutti riuniti, un solo popolo, abbracciato e unito. Gioiremo alla vista dei nostri ostaggi vivi che tornano alle loro famiglie e ci stringeremo nel lutto per il ritorno di coloro che sono stati assassinati, tra loro i nostri soldati eroici caduti in battaglia”. Lo ha dichiarato il capo di stato maggiore Eyal Zamir.
Onu: “Oggi veri progressi nell’ingresso degli aiuti a Gaza”
I funzionari delle Nazioni Unite affermano che oggi si stanno facendo dei veri progressi, consentendo l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza. Eri Kaneko, portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari, afferma, come riporta il Times of Israel, che le forniture di gas per cucinare sono entrate a Gaza per la prima volta da marzo. Altri aiuti in transito includono farina, frutta e carne. Aggiunge che ai funzionari è stato concesso un accesso supplementare per trasportare attrezzature mediche e aiutare a trasferire i palestinesi dalle zone soggette a inondazioni verso luoghi più sicuri, prima dell’inverno.
Hamas: “Ostaggi trasferiti in 3 luoghi di Gaza in vista della consegna”
Una fonte di Hamas ha riferito ad Al Jazeera che il gruppo palestinese ha trasferito gli ostaggi in alcuni luoghi di Gaza in preparazione alla loro consegna.
La fonte, che ha parlato a condizione di anonimato, ha affermato che una delegazione di Hamas incontrerà stasera il Comitato Internazionale della Croce Rossa per concordare le modalità di consegna dei rapiti, aggiungendo che il processo avverrà in 3 luoghi diversi. Hamas è in stretto contatto con i Paesi mediatori per perfezionare l’elenco dei prigionieri palestinesi da rilasciare. I mediatori stanno ancora lavorando per raggiungere un accordo sull’elenco definitivo dei detenuti, nonostante Israele abbia respinto diversi nomi, ha affermato la fonte.
Netanyahu: “Ora mettere da parte le divergenze”
Netanyahu: “Ora mettere da parte le divergenze”
Media: “Abu Mazen sarà al vertice su Gaza in Egitto”
Il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) parteciperà al vertice su gaza in Egitto. Lo riporta Axios citando alcune fonti.
Netanyahu: “Domani inizia il percorso di guarigione”
“Domani i figli torneranno alla loro terra. È un evento storico che mescola dolore per la liberazione dai carnefici e gioia per il ritorno degli ostaggi. È un evento storico che molti non credevano sarebbe accaduto. Ma i nostri combattenti hanno creduto. Molti nel popolo hanno creduto. E io ho creduto. Questa è una serata emozionante. Domani inizia un nuovo cammino, un percorso di ricostruzione, di guarigione e, spero, di unione dei cuori”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu in un messaggio registrato per i media.
Capo Idf: “Pressione militare ha portato alla vittoria su Hamas”
Il capo di Stato maggiore dell’esercito israeliano (Idf), tenente generale Eyal Zamir, ha dichiarato che il Paese ha sconfitto Hamas grazie alla “pressione militare che abbiamo applicato negli ultimi due anni, insieme a misure diplomatiche complementari”, elementi che vanno a costituire una “vittoria” sulla milizia palestinese. Lo ha affermato in una dichiarazione televisiva. “Continueremo ad agire per plasmare una realtà di sicurezza che garantisca che la Striscia di Gaza non rappresenti più una minaccia per lo Stato di Israele e i suoi civili…. Attraverso le nostre operazioni, stiamo ridisegnando il Medio Oriente e la nostra strategia di sicurezza per gli anni a venire”, ha aggiunto.
Netanyahu rilascerà una dichiarazione alle 19.15
Il premier israeliano rilascerà una dichiarazione alle 20.15 ora locale, le 19.15 in Italia.
Al-Sheikh e Blair hanno discusso su “giorno dopo” a Gaza
Il vicepresidente palestinese Hussein al-Sheikh ha incontrato ad Amman l’ex primo ministro britannico Tony Blair per discutere del “giorno dopo” la guerra nella Striscia di Gaza, alla vigilia del vertice che si terrà a Sharm el-Sheikh per firmare il piano di pace. “Oggi ho incontrato Tony Blair per discutere del “giorno dopo” la guerra e degli sforzi per far sì che le iniziative del presidente Donald Trump, che mirano a porre fine alla guerra e a stabilire una pace duratura nella regione, siano un successo”, ha annunciato Al-Sheikh.
Il vicepresidente del Comitato Esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) ha confermato in un breve messaggio sul suo profilo ufficiale X la sua disponibilità a collaborare con entrambi i leader e con gli altri soggetti coinvolti nei negoziati “per consolidare il cessate il fuoco, l’invio di aiuti umanitari e il rilascio di ostaggi e prigionieri, per poi avviare la ripresa e la ricostruzione”.
Onu: “Bene l’ingresso degli aiuti a Gaza, gas da cucina per prima volta da marzo”
Con i camion di aiuti entrati oggi a Gaza sono stati compiuti progressi concreti. È quanto riferiscono funzionari delle Nazioni Unite. Eri Kaneko, portavoce dell’ufficio Onu per il coordinamento degli affari umanitari, ha dichiarato che per la prima volta da marzo sono stati consegnati a Gaza rifornimenti di gas da cucina. Fra gli altri aiuti in arrivo figurano farina, frutta e carne. Ha aggiunto che ai funzionari è stato concesso un accesso aggiuntivo per trasportare attrezzature mediche e aiutare i palestinesi a trasferirsi dalle zone soggette a inondazioni a luoghi più sicuri prima dell’inverno.
Aragchi: “Sostegno all’accordo su Gaza non implica l’approvazione politica degli Usa”
L’approvazione di principio dell’Iran all’accordo di cessate il fuoco a Gaza non deve essere scambiata per sostegno alla politica per il Medio Oriente del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi in un intervento alla televisione di Stato. “Il signor Trump esprime le sue posizioni preferite in diversi formati, ma queste sono per lo più in contraddizione con le nostre convinzioni ideologiche”, ha aggiunto.
Aragchi ha sottolineato che il sostegno dell’Iran all’iniziativa di pace serve meramente all’obiettivo di porre fine alla violenza, evidenziando che una prospettiva realistica di pace per i territori palestinesi non è in vista. “C’è una differenza fondamentale tra la situazione attuale e le prospettive molto poco chiare per il futuro”, ha detto, aggiungendo che Israele in particolare ha ripetutamente fallito nell’aderire a tali accordi.
Anp a Blair: “Pronti a collaborare per il futuro di Gaza”
L’Anp è pronta a collaborare con il presidente Usa Donald Trump e l’ex primo ministro britannico Tony Blair nel loro sforzo “di consolidare il cessate il fuoco a Gaza, l’invio di aiuti e l’avvio della ricostruzione”: lo afferma su X Hussein al-Sheikh, vice capo dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina, dopo aver incontrato l’ex premier inglese in Giordania. Il piano di Trump prevede la possibilità che l’Anp assuma il controllo di Gaza solo dopo aver completato le riforme. Prima Gaza dovrebbe essere amministrata da un comitato tecnico palestinese supervisionato da un organismo internazionale presieduto da Trump e Blair.
Egitto: “Addestreremo 5000 palestinesi da schierare a Gaza”
Il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty ha affermato, intervenendo al programma Face the Nation della Cbs, che l’Egitto sta lavorando a diversi livelli su accordi di sicurezza, tra cui la formazione e il coordinamento di un massimo di 5.000 membri del personale palestinese da schierare a Gaza, insieme alla Giordania. L’Egitto si è inoltre impegnato a inviare le sue truppe entro un “parametro specifico”, a condizione che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite approvi il loro mandato, ha affermato come riprende Haaretz.
Vance: “Trump vedrà di persona gli ostaggi, siamo sull’orlo della pace”
“Toccando ferro, siamo fiduciosi che gli ostaggi saranno rilasciati” e che Donald Trump li incontrerà e li saluterà “di persona”. Lo ha detto il vicepresidente americano JD Vance in un’intervista a Fox, sottolineando che la prima fase dell’attuazione dell’accordo di pace è un “grande giorno” per le famiglie degli ostaggi ma anche “un grande giorno per il mondo intero. Siamo sull’orlo di una pace sostenibile”.
Ehud Olmert a In Mezz’ora: “Trump avvii un dialogo tra Israele e Anp per la soluzione a due Stati. Nuove elezioni a marzo per mandare a casa Netanyahu”
“Come si può vedere la pace si poteva fare un anno fa : non c’è nulla di nuovo nel piano, questo non è un accordo di pace, non mettiamo troppe aspettative . È un accordo che serve a fermare i combattimenti, liberare gli ostaggi, creare un nuovo organismo governativo al posto di Hamas e una forza di sicurezza che posa assumere il controllo militare di Gaza al posto di Israele. Questo era il mio piano che risale al luglio 2024 e che è alla base di ciò che ha proposto Trump. Ma questo accordo così com’è non reggerà a lungo: l’unico possibile passo per una pace duratura è iniziare un dialogo vero tra Israele e l’autorità palestinese: già in passato ci sono state tregue , ora dobbiamo avviare un dialogo politico per due popoli e due Stati e l’unico che lo può fare è Trump. Trump deve essere molto contento del primo passo che ha ottenuto ma deve essere convinto che questo non sia l’esito ma solo il primo passo , deve proporre un processo politico credibile per una soluzione a due Stati . Netanyahu deve andare a casa il prima possibile perché lui non vuole la soluzione a due Stati: spero che già a marzo ci siano nuove elezioni e che in aprile ci sia una nuova speranza che nasce per il Medio Oriente “, lo ha detto l’ex premier israeliano Ehud Olmert ospite di Monica Maggioni a “In mezz’ora” su RaiTre.
Ministero della salute di Gaza: “Il bilancio dei morti è a 67.806”
Almeno 67.806 palestinesi sono stati uccisi e altri 170.066 sono rimasti feriti negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre 2023, ha affermato il ministero della Salute di Gaza in una nota. La maggior parte delle persone uccise erano civili, molti dei quali erano donne e bambini. In una dichiarazione, il ministero della Salute ha affermato che i corpi di 124 persone, di cui 117 recuperate dalle macerie, sono arrivati negli ospedali della Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. 33 persone sono rimaste ferite.
Media: “Iran non manderà delegazione a cerimonia in Egitto”
L’Iran non invierà una delegazione al prossimo vertice nella città egiziana di Sharm el-Sheikh, nonostante abbia ricevuto un invito, ha riferito l’agenzia di stampa statale Tasnim, citando una fonte anonima. Un diplomatico regionale a conoscenza della questione ha inoltre dichiarato alla CNN che l’Iran ha ricevuto un invito formale a partecipare al vertice.
Hamas insiste sulla scarcerazione di 7 leader
Hamas sta insistendo affinché la lista definitiva dei prigionieri che Israele deve rilasciare nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco includa sette leader palestinesi di alto livello, hanno detto all’Afp fonti vicine ai negoziatori. “Hamas insiste affinché la lista finale includa sette leader di alto livello, in particolare Marwan Barghouti, Ahmad Saadat, Ibrahim Hamed e Abbas Al-Sayyed”, ha detto una fonte, poi convalidata da una seconda. La prima ha anche affermato che Hamas e i suoi gruppi militanti alleati hanno “completato tutti i preparativi” per consegnare a Israele tutti gli ostaggi vivi e alcuni di quelli deceduti detenuti a Gaza.
Media: “Camion di aiuti presi d’assalto dai palestinesi”
Mentre la maggior parte dei camion di aiuti umanitari sono in coda al confine di Gaza in attesa di essere ispezionati dalle truppe israeliane, alcuni tir sono cominciati a entrare nella Striscia. Ma la disperazione è evidente: foto, pubblicate da Sky News, mostrano un camion assalito a Khan Younis, con decine di palestinesi disperati che fanno il possibile per mettere le mani sui rifornimenti.
Vance: “Riavremo la maggior parte dei corpi degli ostaggi morti”
“Penso che alla fine otterremo la maggior parte dei corpi” degli ostaggi morti, “ma alcuni potremmo non averli mai”. Lo ha detto JD Vance in un’intervista a Fox.
A Gaza da venerdì recuperati 233 corpi da sotto le macerie
La tregua nei combattimenti a Gaza ha permesso ai soccorritori di cercare i corpi sepolti sotto le macerie in zone precedentemente inaccessibili. Secondo le autorità sanitarie locali, da venerdì, quando è entrato in vigore il cessate il fuoco, sono stati recuperati e trasportati negli ospedali 233 corpi. Yasser el-Bureis, che si trovava all’obitorio dell’ospedale Nasser di Khan Younis, ha dichiarato domenica che lui e i suoi parenti hanno finalmente recuperato i corpi dei suoi due cugini uccisi mesi prima mentre cercavano di fuggire dalle loro case. “Per cinque mesi non siamo riusciti a recuperare i corpi”, ha detto.
Unrwa: “Noi pronti ad aiutare Gaza con scorte alimentari”
L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, l’Unrwa, che ha l’equivalente di 6mila camion di aiuti in attesa all’esterno della Striscia di Gaza, in Egitto e Giordania, non ha chiarezza sul proprio ruolo nell’ambito dell’intensificazione degli sforzi di soccorso. Il portavoce dell’Unrwa, Jonathan Fowler, ha affermato che l’agenzia è “pronta” a contribuire e dispone di scorte alimentari sufficienti nei propri magazzini per sfamare l’intera popolazione della Striscia di Gaza per 3 mesi.
Netanyahu chiede il rinvio dell’udienza per impegno diplomatico
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu chiede al tribunale distrettuale di Gerusalemme di annullare l’udienza di mercoledì nel processo per corruzione a causa di una “visita diplomatica eccezionalmente urgente e importante” prevista per quel giorno, lo scrive il Times of Israel. Secondo una lettera del team difensivo di Netanyahu citata dai media ebraici, la testimonianza del premier nel suo controinterrogatorio dovrebbe essere annullata “a causa degli sviluppi storici regionali e internazionali”, mentre un accordo di cessate il fuoco e di presa di ostaggi a Gaza prende forma e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è in visita lunedì. Non è stata annunciata alcuna visita di alto profilo per mercoledì e gli avvocati di Netanyahu chiedono di approfondire la loro richiesta a porte chiuse.
Hamas: “Rilasceremo gli ostaggi domani in diversi punti di Gaza”
L’alto funzionario di Hamas Hussam Badran ha confermato che il rilascio degli ostaggi vivi da Gaza avverrà domani in diversi punti della striscia di Gaza, stando a quanto ha dichiarato al quotidiano qatariota Al-Araby Al-Jadeed, ripreso dal Times of Israel. La rete riferisce anche che Hamas trasferirà a Israele i corpi di diversi ostaggi che sono stati uccisi.
Secondo l’accordo di cessate il fuoco raggiunto da Israele e Hamas, quest’ultima è obbligata a consegnare tutti gli ostaggi vivi, così come i corpi degli ostaggi di cui conosce la posizione, entro le 12 di domani. Il governo israeliano ha dichiarato di aspettarsi il rilascio degli ostaggi ancora vivi domani mattina presto.
Olmert: “Non c’è nulla di nuovo nel piano Trump, poteva essere attuato l’anno scorso”
“Donald Trump ha deciso di usare il suo potere persuasivo per costringere Netanyahu a quello che avrebbe dovuto accettare già lo scorso anno. Non c’è nulla di nuovo nel piano del Presidente Trump”, ha affermato l’ex Premier israeliano Ehud Olmert intervistato a “In Mezzora”. E’ questo un accordo per porre fine alla guerra, rilasciare gli ostaggi, liberare prigionieri palestinesi, creare un nuovo organismo per il controllo di Gaza al posto di Hamas e avere una forza di sicurezza che assuma il controllo militari di Gaza al posto da Israele, elenca Olmert, sottolineando “la necessità di effettuare un altro passo, che è quello di organizzare un dialogo fra Israele e l’Anp”, altrimenti tornerà la guerra. “Dobbiamo fare un passo in avanti per avviare un percorso politico per arrivare a una soluzione ai due stati e l’unico che può farlo è Trump”.
Portavoce governo israeliano: “Palestinesi liberi quando gli ostaggi saranno in Israele”
“I prigionieri palestinesi saranno rilasciati non appena Israele avrà la conferma che tutti i nostri ostaggi che saranno rilasciati domani si trovano (oltre) il confine con Israele”: lo afferma il portavoce del governo israeliano Shosh Bedrosian, ripreso dalla Cnn. “Una volta che arriverà la conferma che loro (gli ostaggi) sono entrati in territorio israeliano, gli autobus partiranno e loro (i prigionieri palestinesi) inizieranno il loro viaggio”, aggiunge Bedrosian.
Media Qatar: “Hamas consegnerà alcuni corpi di ostaggi domani sera”
Il canale qatariota Al-Araby riferisce che Hamas rilascerà gli ostaggi vivi domani mattina in diversi punti della Striscia di Gaza. Nella serata sempre di domani la fazione consegnerà i corpi di alcuni ostaggi uccisi. L’emittente ricorda che in base all’accordo di cessate il fuoco, Hamas è obbligata a consegnare a Israele entro le 12 di domani tutti gli ostaggi vivi, nonché i corpi degli ostaggi di cui conosce la posizione.
Media: “Domani Blair in Giordania con vicepresidente Anp”
Il vicepresidente palestinese Hussein Sheikh incontrerà domani in Giordania l’ex primo ministro britannico Tony Blair, lo scrivono media arabi e israeliani.
L’incontro discuterà del ruolo dell’Autorità Palestinese nella prossima fase nella Striscia di Gaza. La proposta di Trump per la pace a Gaza afferma: “Gaza sarà governata da un comitato temporaneo palestinese di tecnocrati non politici”, sebbene non nomini alcun palestinese o gruppo palestinese che potrebbe partecipare alla fase di transizione. Il comitato sarà supervisionato da un nuovo organismo internazionale di transizione denominato “Consiglio per la pace”, che sarà presieduto da Trump e comprenderà capi di stato e altri membri, tra cui Blair. Il comitato sarà responsabile della gestione quotidiana dei servizi pubblici e degli affari municipali a Gaza e sarà composto da “palestinesi qualificati ed esperti internazionali non identificati”, sottolineando che Hamas non avrà alcun ruolo nel governo di Gaza.
Anp e Ue al valico di Rafah che da martedì sarà riaperto ai civili
Il valico di Rafah che collega la Striscia di Gaza all’Egitto sarà riaperto martedì al transito dei civili, dicono fonti palestinesi, precisando che il posto di frontiera sarà gestito, sul versante della Striscia, dall’Anp insieme a una missione dell’Unione europea. I nomi di tutti coloro che entrano o escono dalla Striscia dovranno essere approvati da Israele, hanno precisato fonti della sicurezza israeliana.
In Egitto aiuti umanitari dal Kuwait diretti a Gaza
Un aereo militare è giunto questa mattina all’aeroporto internazionale di El-Arish, proveniente dal Kuwait, con a bordo diverse tonnellate di aiuti umanitari e forniture di soccorso per essere consegnati alla popolazione di Gaza. “Il Boeing C-17A Globemaster III dell’Aeronautica militare del Kuwait, è arrivato con a bordo decine di tonnellate di aiuti umanitari tra cui cibo, forniture mediche, coperte e vestiti, per sostenere la popolazione della Striscia di Gaza. Il carico è stato scaricato e consegnato alla Mezzaluna Rossa per essere portato ai palestinesi”, riferiscono fonti egiziane all’aeroporto
Vance: “Stabilità richiederà pressione costante degli Usa”
Per il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, raggiungere la stabilità in Medio Oriente richiederà “un’influenza costante e una pressione costante dal presidente degli Stati Uniti in giù”, stando a quanto ha detto nel corso di un’intervista alla Cbs. Parlando con la Nbc, invece, Vance ha suggerito che gli ostaggi israeliani in mano a Hamas dovrebbero essere rilasciati da Gaza “da un momento all’altro”.
Visita lampo di Trump alla Knesset poi in Egitto per la firma
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si rivolgerà al parlamento israeliano (Knesset) e parteciperà alla cerimonia di attuazione del piano di pace per Gaza durante il suo viaggio nella regione, ha riferito la Casa Bianca. Il presidente partirà da Washington questo pomeriggio per Tel Aviv e lunedì mattina visiterà il parlamento israeliano e incontrerà le famiglie degli ostaggi di Hamas. Nel pomeriggio, partirà per Sharm el-Sheikh, in Egitto, dove parteciperà alla cerimonia della firma dell’accordo di attuazione del piano di pace. Trump e il presidente egiziano Adbel Fattah al-Sisi presiederanno lo storico vertice, al quale sono stati invitati anche paesi arabi, europei e asiatici, secondo il portavoce del ministero degli Esteri egiziano Badr Abdelaty.
Nessun rappresentante israeliano al vertice per la pace di domani in Egitto
Israele non parteciperà al vertice di pace di Gaza, previsto per domani in Egitto, ospitato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump e dal suo omologo egiziano Abdel Fattah al Sisi, ha dichiarato domenica una fonte ufficiale. “Nessun funzionario israeliano parteciperà”, ha dichiarato all’AFP Shosh Bedrosian, portavoce del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Tel Aviv, diretta del rilascio in piazza degli Ostaggi a partire dalla mezzanotte
Il Forum delle famiglie degli ostaggi rende noto che a partire dalla mezzanotte, in piazza degli Ostaggi sarà trasmesso in diretta il rilascio dei rapiti. “Proiezioni continue del loro ritorno saranno mostrate in piazza per il pubblico che desidera essere presente in questi momenti storici e profondamente commoventi”.
Hamas smentisce la Bbc su schieramento 7.000 suoi agenti
L’ufficio stampa governativo di Hamas sostiene che la notizia della BBC sull’impiego di 7.000 agenti di Hamas per riaffermare il suo dominio a Gaza e sulla nomina di governatori con esperienza militare è falsa.
La dichiarazione di Hamas afferma: “Queste informazioni non hanno alcun fondamento di verità”. Descrive le affermazioni come invenzioni deliberate volte a trarre in inganno l’opinione pubblica. Secondo la BBC, Hamas ha mobilitato le sue forze di sicurezza tramite telefonate e messaggi, informando i suoi agenti che avevano l’obbligo di “ripulire Gaza dai fuorilegge e dai collaboratori di Israele” e di presentarsi in servizio entro 24 ore. La Bbc aveva anche detto che il gruppo terroristico ha anche nominato cinque nuovi governatori a Gaza, tutti con esperienza nell’ala armata del gruppo terroristico, compresi i comandanti di brigata, piuttosto che nella sua ala politica.
Il portavoce del governo israeliano: il rilascio comincerà nelle prime ore di domani
Un portavoce del governo israeliano ha dichiarato che il rilascio degli ostaggi inizierà nelle prime ore di domani. Si prevede che tutti i 20 ostaggi viventi vengano rilasciati contemporaneamente, ha aggiunto. Lo riporta Haaretz. Israele si aspetta che tutti i 20 ostaggi ancora in vita vengano consegnati alla Croce Rossa. Saranno poi trasferiti oltre confine in Israele e portati alla base militare di Rèim.
Vance: gli ostaggi potrebbero essere rilasciati da un momento all’altro
“Siamo sul punto di riportare a casa gli ostaggi israeliani. Non possiamo ancora fornire una tempistica esatta del rilascio degli ostaggi”. Lo afferma il vicepresidente JD Vance in un’intervista a Nbc, sottolineando che gli ostaggi potrebbero essere rilasciati da un momento all’altro.
Da martedì riaperto al transito dei civili il valico di Rafah
Sarà riaperto martedì’ al transito dei civili il valico di Rafah che collega la Striscia di Gaza all’Egitto, hanno reso noto fonti palestinesi, precisando che il posto di frontiera sarà operato, sul versante della Striscia, dall’Anp insieme a una missione dell’Unione europea. E’ in corso il coordinamento tra tutte le parti coinvolte per riaprire il valico martedì per il transito dei feriti e malati dalla Striscia e consentire il rientro dei profughi palestinesi che hanno trovato rifugio in questi mesi in Egitto. I nomi di tutti coloro che entrano o escono dalla Striscia dovranno essere approvati da Israele, hanno precisato fonti della sicurezza israeliana.
Cisgiordania, blitz dell’Idf nelle case di diversi detenuti in attesa di rilascio in base all’accordo
All’alba di oggi, scrive l’agenzia Wafa, i militari dell’Idf “hanno fatto irruzione in diverse abitazioni di prigionieri in attesa di rilascio nel governatorato di Nablus, perquisendole e saccheggiandone gli oggetti” e ammonendo le famiglie a non celebrare la prossima liberazione. Nel complesso sarebbero state prese di mira 8 abitazioni di altrettanti detenuti.
Pressioni su Hamas per rilasciare gli ostaggi entro stasera
Hamas potrebbe iniziare a rilasciare gli ostaggi israeliani già questa sera, “prima del previsto” ha anticipato il vice ministro degli Esteri israeliano, Sharren Haskel, in una intervista a Sky News. “Lo speriamo. Sappiamo che c’è stata una pressione immensa su Hamas, incluso da Qatar e Turchia, che hanno gli strumenti per esercitare pressioni su Hamas per il rilascio”, ha affermato.
Bbc: Hamas insiste sul rilascio di Barghouti e Ahmad Saadat. Trattative in corso
Un nuovo round di colloqui tra le parti è iniziato in tarda mattinata sul tema dei palestinesi da rilasciare dalle carceri israeliane e Hamas “sta ancora insistendo per il rilascio di sette prigionieri di alto profilo, tra cui Marwan Barghouti e Ahmad Saadat”. Lo riferiscono fonti citate dalla Bbc. “Il gruppo ha informato i mediatori che se Israele accettasse di rilasciare anche solo due di loro, rilascerebbe gli ostaggi oggi stesso”, prima del rilascio attualmente previsto per lunedì, scrive l’emittente.
L’Iran: “Non parteciperemo al vertice di Sharm el Sheikh”
“Malgrado sia stato invitato, l’Iran non parteciperà al vertice di pace” su Gaza di domani a Sharm el Sheikh, in Egitto, co-presieduto dai leader di Stati Uniti ed Egitto, Donald Trump e Abdel Fattah al-Sisi e con la partecipazione di 20 Paesi: lo ha riferito una fonte iraniana informata all’agenzia di stampa iraniana Tasnim. Il ministro degli Esteri di Teheran, Abbas Araghchi ha dichiarato ieri che l’Iran sostiene qualsiasi azione che porti alla fine degli attacchi israeliani a Gaza, ma ha avvertito di “seri dubbi” sulla possibilità di un mancato impegno al cessate il fuoco da parte di Israele o degli Usa.
L’ufficio di Netanyahu: pronti ad accogliere i nostri rapiti fin da ora
L’ufficio del premier israeliano rende noto che il primo ministro Benyamin Netanyahu ha appena parlato con il Coordinatore per gli ostaggi, Gal Hirsch, e ha dichiarato: “Israele è pronta e preparata ad accogliere immediatamente tutti i nostri ostaggi”.
Il Wall Street Journal: Hamas ha comunicato a Israele che rilascerà i 20 ostaggi vivi a partire da oggi
Il Wall Street Journal scrive che “Hamas ha comunicato a Israele di avere 20 ostaggi israeliani vivi in ??mano e di essere pronto a rilasciarli già da oggi, secondo quanto riferito da fonti vicine alla vicenda. Il messaggio, inviato dal gruppo militante tramite mediatori arabi, ha segnato la prima conferma da parte di Hamas di avere 20 ostaggi israeliani vivi. Il messaggio affronta anche l’incertezza sulla capacità di Hamas di riunire rapidamente tutti gli ostaggi vivi nel suo stato di frammentazione e degrado, e indica una possibile accelerazione dei tempi per il loro rilascio. L’esercito israeliano si sta preparando a ricevere gli ostaggi già da stasera, sebbene preveda comunque che la consegna sia più probabile domani, quando il presidente Trump è in visita in Israele e in Egitto”.
Erdogan domani sarà a Sharm el Sheikh
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, sarà domani a Sharm er Sheik per partecipare al vertice di pace in Medio Oriente, che sarà co-presieduto da Donald Trump e dal presidente egiziano Al Sisi: lo riporta l’emittente televisiva NTV.
Ben Gvir: “I detenuti che saranno liberati devono essere espulsi non rimandati in Cisgiordania”
Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir ha chiesto al primo ministro Benjamin Netanyahu di impedire il ritorno in Cisgiordania di diversi detenuti palestinesi che saranno liberati nell’ambito dell’accordo di Sharm el Sheikh. Lo riferisce Ynet. Questi prigionieri non sono nella lista di quanti saranno espulsi a Gaza o all’estero e dunque rientrerebbero in Cisgiordania. Ben-Gvir ha chiesto di cambiare la decisione e di prevederne l’espulsione. La questione è al vaglio dell’ufficio del premier.
Attesi per oggi nella Striscia centinaia di camion di aiuti
Sono in corso i preparativi per l’ingresso massiccio degli aiuti nella Striscia di Gaza, nell’ambito dell’accordo per il cessate il fuoco. L’organismo di difesa israeliano responsabile degli aiuti umanitari a Gaza, Cogat, ha dichiarato che la quantità di aiuti in entrata nella Striscia di Gaza dovrebbe aumentare oggi a circa 600 camion al giorno, come previsto dall’accordo. L’Egitto ha dichiarato che invierà nelle prossime ore 400 camion carichi di aiuti. I camion dovranno essere ispezionati dalle forze israeliane prima di poter entrare. I filmati dell’Associated Press hanno mostrato decine di camion attraversare il lato egiziano del valico di Rafah. La Mezzaluna Rossa egiziana ha affermato che i camion includono forniture mediche, tende, coperte, cibo e carburante. I camion si dirigeranno verso l’area di ispezione del valico di Kerem Shalom per essere sottoposti a screening da parte delle truppe israeliane. Negli ultimi mesi, l’Onu e i suoi partner sono riusciti a fornire solo il 20% degli aiuti necessari a Gaza a causa dei combattimenti, della chiusura delle frontiere e delle restrizioni israeliane sugli ingressi. Le Nazioni Unite hanno dichiarato di avere circa 170.000 tonnellate di cibo, medicine e altri aiuti umanitari pronti per entrare a Gaza non appena Israele darà il via libera. Il destino della Gaza Humanitarian Foundation, un’organizzazione appaltatrice sostenuta da Israele e Stati Uniti che ha sostituito l’operazione umanitaria delle Nazioni Unite a Gaza a maggio come principale fornitore di cibo a Gaza, rimane incerto.
Il World Jewish Congress aveva fatto pressioni per la liberazione di Barghouti
Il presidente del Congresso ebraico mondiale, Wjc nell’acronimo inglese, ha fatto pressione sul governo israeliano affinché Marwan Barghouti fosse inserito nell’elenco dei detenuti palestinesi da rilasciare in base all’accordo di Sharm el Sheikh. Lo rivela il Times of Israel. Il presidente del World Jewish Congress, Ronald Lauder, si era offerto di andare di persona sul Mar Rosso la settimana scorsa, mentre ancora erano in corso i negoziati, per perorare la causa di Barghouti. Ma neppure le pressioni di Lauder, rispettato erede della società di cosmetici Estee Lauder, sono servite. L’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ne avrebbe bloccato il viaggio, vista la durissima opposizione al rilascio di Barghouti dai ministri del governo israeliano che hanno approvato l’intesa. Barghouti, 66 anni, ex segretario generale in Cisgiordania del partito Fatah ora guidato dal presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas, è stato condannato nel 2004 a cinque ergastoli per aver aiutato a pianificare attacchi terroristici durante la Seconda Intifada, costati la vita a cinque persone in Israele. Barghouti ha sempre negato le accuse e sostenuto di essere stato costretto a confessare in un procedimento in cui sarebbero state nascoste prove a suo favore. In questi lunghi anni in carcere, si è accreditato sia in patria sia all’estero come leader carismatico che potrebbe prendere in mano l’Anp.
L’Iran condanna i raid di ieri di Israele sul Libano
Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baghaei, ha condannato l’attacco di ieri al villaggio di Msayleh, nel sud del Libano, da parte di Israele, che afferma di aver colpito un agente di Hezbollah che stava cercando di ricostruire l’operatività della milizia filo-iraniana. Secondo Teheran, “la continua violazione della sovranità e dell’integrità territoriale del Libano è una flagrante violazione del diritto internazionale”, criticando quella che ha definito la “l’inazione” di Stati Uniti e Francia, in qualità di garanti del cessate il fuoco. Il Ministro degli Esteri, Abbas Araghchi, ha dichiarato ieri che l’Iran sostiene qualsiasi azione che porti alla fine degli attacchi israeliani a Gaza. “Tuttavia, poiché abbiamo avvertito della possibilità di un mancato impegno al cessate il fuoco da parte di Israele o degli Stati Uniti, che hanno ideato il piano, ci sono “seri dubbi” sul rispetto delle promesse degli Stati Uniti riguardo a Gaza”, ha aggiunto.
Katz a Idf: distruggete tutti i tunnel di Hamas a Gaza
“La grande sfida per Israele dopo il ritorno degli ostaggi sarà la distruzione di tutti i tunnel terroristici di Hamas a Gaza, direttamente per mano dell’Idf e attraverso il meccanismo internazionale che sarà istituito sotto la guida e la supervisione degli Stati Uniti”, ha scritto il ministro della Difesa Katz su X. “Questo è il senso principale dell’attuazione del principio concordato di smilitarizzazione di Gaza e disarmo di Hamas. Ho dato istruzioni alle Idf di prepararsi a portare a termine la missione”, ha spiegato.
Media: camion con aiuti attraversano valico per Gaza
I camion con gli aiuti per la popolazione di Gaza hanno iniziato oggi ad attraversare il valico di Kerem Shalom, al confine meridionale con l’Egitto, per entrare nella Striscia. Lo riferisce la televisione al Araby.
Al Jazeera: bulldozer iniziano a rimuovere maceria a Gaza City
Bulldozer e scavatrici hanno iniziato in queste ore a rimuovere le macerie a Gaza City, mentre continua il ritorno dei civili palestinesi alla città distrutta da due anni di bombardamenti. Lo scrive Al Jazeera, che mostra le macchine in azione in un video.
Bandiere di Hamas in Cisgiordania, l’Idf le toglie
Bandiere di Hamas sono comparse nella notte in una città della Cisgiordania. Lo riferisce il Times of Israel. In un video pubblicato dal quotidiano, si vedono soldati dell’Idf che rimuovono i vessilli del movimento islamista.
Il coordinatore ostaggi alle famiglie: vostri cari domani saranno liberi
Inizierà domani mattina la restituzione degli ostaggi israeliani, sulla base dell’accordo di Sharm el-Sheikh. Lo ha confermato il coordinatore per gli affari degli ostaggi, Gal Hirsch, in un messaggio alle famiglie. “Sono stati completati i preparativi per il rimpatrio degli ostaggi vivi nella Striscia di Gaza, nel campo di Reim, negli ospedali e, in generale, nelle strutture governative”, dice Hirsch parlando dei 20 rapiti che si ritiene siano ancora in vita. Per quanto riguarda i morti, sono stati completati anche i preparativi per il rimpatrio delle salme che saranno trasferite “in modo rispettoso” all’istituto di Medicina legale per l’identificazione. Non è detto però che tutti i corpi possano essere localizzati immediatamente. “Chiediamo, speriamo e lavoriamo affinché Hamas, con l’assistenza della forza internazionale, faccia il massimo sforzo per restituire tutti gli ostaggi morti”, spiega.
Media: tre guardie sicurezza Qatar morte in incidente a Sharm
Tre persone sono morte in un incidente automobilistico nei pressi di Sharm el-Sheikh, dove lunedì si terrà il vertice internazionale di pace per Gaza. Lo riporta Times of Israel, spiegando che le vittime sono guardie di sicurezza e ufficiali del protocollo del Qatar. I media egiziani avevano in precedenza riferito che si trattava di membri della squadra negoziale del primo ministro del Qatar Mohammed Abdulrahman Al Thani.
Starmer parteciperà a vertice per la pace in Egitto
Il primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer, parteciperà lunedì al vertice internazionale per la pace in Egitto, dove è previsto che venga firmato ufficialmente il piano di pace per Gaza, come ha riportato sabato Downing Street in un comunicato diffuso dai media britannici. Si prevede che il capo del Governo britannico renda un “particolare omaggio” al Presidente statunitense, Donald Trump, che dovrebbe anch’egli partecipare all’incontro, e al lavoro diplomatico dei mediatori di Egitto, Qatar e Turchia, ha anticipato l’ufficio di Starmer.
Hamas pronto a iniziare a liberare ostaggi da lunedì
Hamas ha annunciato che inizierà a liberare gli ostaggi israeliani a Gaza a partire da lunedì mattina, come previsto, poco prima di un “vertice per la pace” in Egitto che riunirà i leader di una ventina di paesi intorno ai presidenti americano Donald Trump e egiziano Abdel Fattah al-Sissi. Nella striscia di Gaza devastata da due anni di guerra, la Difesa Civile, organizzazione di soccorso operante sotto l’autorità di Hamas, ha annunciato che più di 500.000 persone sfollate erano tornate nel nord del territorio da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco.
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